oltreSIMposio, n. 25 (mag 2024)
Newsletter del progetto Storie in Movimento - n. 25, maggio 2024
oltreSIMposio
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1. Vita da SIM | 2. «Zapruder», il numero 63 | 3. Opinioni e commenti | 4. Vecchie glorie |
5. Calendario civile | 6. Fuori da SIM | 7. In libreria
Vita da SIM
Rieccoci qui con la nostra newsletter preferita. Un numero di OltreSIMposio che si proietta già verso l’appuntamento più importante dell’estate 2024: il nostro SIMposio della conflittualità sociale. Questo è un anno speciale, perché il SIMposio diventa maggiorenne. Sono ben 18 edizoni, il primo si tenne nel 2005, che d’estate ci inontriamo per parlare, confrontarci e condividere. Tutto alla nostra maniera, orizzontale e senza gerarchie, diretto, spigoloso a volte, forse. Anche quest’anno gli incontri e le attività saranno molte e varie. Preparatevi, iscrivetevi, zaino in spalla e ci vediamo dal 18 al 21 luglio al Poggiolo – Rifugio Re_Esistente e Scuola di pace di Monte Sole. Quest’anno discuteremo di futuri possibili, paternalismi, storia palestinese, corpi ma anche a giocare, ballare, ridere, fare podcast, camminare…
Insomma per quelle poche e quei pochi che ancora non si sono iscritti qui trovate tutto il programma, e le info su costi e iscrizioni. Ci vediamo al Poggiolo!
Romanes eunt domus
"Certi chiamati Romanes vanno la casa?!” con una citazione da Brian di Nazareth, film dei Monthy Pithon del 1979, si apre il numero 63 di «Zapruder». Il numero ruota attono al concetto di storia antica contemporanea e indaga il peso dell’antico nella contemporaneità, per analizzare come la storia antica – il suo utilizzo, recupero, sedimento – sia parte di un gioco di specchi continuo con la contemporaneità e i conflitti che la attraversano. Per andare oltre il concetto di “classico” è infatti necessario mettere in discussione quella forma mentis che ha creato la tradizione per nutrirsene.
Romanes eunt domus, il numero 63 di «Zapruder»
Opinioni e commenti
In questi mesi ci hann lasciato sia Vittorio Vidotto che Barbara Balzerani, in entrambi i casi abbiamo voluto ricordarli con le loro parole. Per ricordare Vittorio abbiamo liberato in anticipo la sua intervista uscita sul numero 61 di «Zapruder», Se bruciasse la città. Mentre sul numero 50, “Faster, Pussycat! Kill! Kill!”, avevamo pubblicato un intervista a Barbara.
Tutte le strade portano alla città. Sei domande a Vittorio Vidotto
«Alle giornate con le chiavi in tasca…»: ciao Barbara!
Romanes eunt domus, il numero 63 di «Zapruder», si incentra sul rapporto fra storia antica e contemporanea. Il periodo “classico” è infatti ancora centrale nel nostro immaginario quotidiano, ed è la posta in gioco e a volte uno degli strumenti di conflitti. In questa intervista a Sasha-Mae Eccleston realizzata da Simone Ciambelli, uno dei curatori del numero, affrontiamo il nesso fra discipline classiciste, cosiddetta cancel culture e campo accademico.
Tra classics e cancel culture: intervista a Sasha-Mae Eccleston
Oltre al nostro 25 aprile ne abbiamo un altro da ricordare, quello portoghese del 1974 in cui venne deposta la dittatura dell’Estado novo. A cinquant’anni di distanza, anche la “liberazione” portoghese è oggetto di dibattito pubblico, con forti spinte alla rilettura di quel periodo storico. Abbiamo chiesto a Giulia Strippoli, nostra socia che da anni vive e lavora in Portogallo di raccontarci questo dibattito.
I garofani sono ancora rossi?
Infine, come a nostra buona abitudine, a un anno di distanza abbiamo rilasciato in libera lettura il numero 60 di «Zapruder», Che gelida manina, che a partire dalla pandemia ragionava su i temi della malattia e della cura, intese come insieme di pratiche di organizzazione che permette alle comunità di rispondere alle emergenze sanitarie, che in alcuni casi si sono sedimentate nella vita civile, in altri hanno prodotto immaginari di alto valore simbolico e mitopoietico.
Prendimi in cura da… voi! «Zapruder» n. 60 da oggi online
Vecchie glorie
Visti gli anniversari, in questi giorni si è tornato a parlare di storia e memoria anche dopo le dichiarazioni della Presidente del Consiglio sulla strage di piazza della Loggia. In realtà il dibattito sul rapporto tra storia e memoria e sull’uso pubblico della storia non ci lascia da ormai almeno 3 decenni. Vi proproniamo questo articolo suscito sul numero 36 di «Zapuder», Di chi è la storia? Narrazioni pubbliche del passato. L’argomento del numero è evidente, abbiamo scelto di riproporvi il pezzo preparato dal Centro studi movimenti, Una storia per molti, ma non per tutti… Ripensando ad alcune esperienze a Parma.
Un estratto:
“La riflessione storica pare aver subìto, nel nostro tempo, una profonda metamorfosi: da disciplina che spiega le dinamiche del presente in relazione ai fenomeni del passato per costruire senso collettivo, sembra essere mutata in esercizio di stile, praticato da pochi e raffinati interpreti, oppure banalizzata a racconto stuzzicante e resa spettacolo per un pubblico generico. Tuttavia, siamo convinti che la fragilità della storia − come di tutte le scienze umanistiche − possa, anzi debba, essere usata per affermare una diversità, una difformità, un’alterità, in grado di dare concretezza al «gran rifiuto» nei confronti della totalizzante visione del mondo neoliberale”.
Calendario civile
Sono passati cinquanta anni dalla strage di Piazza della Loggia a Brescia. Una strage neofascista, parte della Strategia della tensione, il cui anniversario è, forse, passato un po’ in sordina nel dibattito pubblico. Noi vogliamo ricordare quella strage con alcuni articoli che sono stati scritti sia sui numeri di Zapruder che sul sito di Storie in movimento. Il primo è un commento che Silvia Boffelli ha lasciato per il nostro sito nel 2015, in quei giorni la Cassazione aveva appena confermato le condanne ai neofascisti Maggi e Tramonte.
Lo sapevamo già…
La stessa Silvia Boffelli insieme a Marco Ugolini avevano scritto un contributo per il numero 34 di «Zapruder», Sulla cresta dell’onda, nella sezione Storia al lavoro. L’articolo riflette in particolare sulle memorie plurali e dinamiche della strage.
Memorie di una strage. Brescia, 28 maggio 1974
Infine, sul numero 38 di «Zapruder», Io sto bene io sto male, Stefano Battaglia, insieme a Marco Buttafuoco, ha parlato di un disco pubblicato da un gruppo di antifascisti bresciani per ricordare i 40 anni della strage.
In memoriam. 40 anni dalla strage di Brescia
Fuori da SIM
Radio Vanloon ha dedicato una puntata al cinquantesimo anniversario della strage in piazza della Loggia
Un attimo prima che accada
Su Valigiablu, Meduza ha intervistato lo storico Hiroaki Kuromiya che si occupa da sempre di Donbass
L’incerto futuro del Donbas devastato dalla guerra: intervista allo storico Hiroaki Kuromiya
Il Centro di Studi e Iniziative per la Riforma dello Stato ha tenuto un incontro dal titolo Parole in rete, la destra e l’uso pubblico della storia.
In libreria
La gara di ritorno, Cile 1973, G. Scorsetti, 66and2nd, 2024
Testimonianze di memorie ferite: il trauma e la rinascita. Le stragi del ’93 nel ricordo dei protagonisti, a cura di A. Dino, L. A. Callari, C. Cardella, Mimesis, 2024
Maranza di tutto il mondo unitevi! L'alleanza tra barbari e bifolchi, Houria Bouteldja, Deriveapprodi, 2024
La Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, M. I. Rezola, Mimesis, 2024
La foresta e la steppa. Il mito dell’Eurasia nella cultura russa e il nuovo scenario internazionale, A. Ferrari, Mimesis, 2024