oltreSIMposio, n. 28 (dic 2024)
Newsletter del progetto Storie in Movimento - n. 28, ottobre 2024
oltreSIMposio
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1. Vita da SIM | 2. «Zapruder», il numero 65 | 3. Opinioni e commenti | 4. Vecchie glorie | 5. Calendario civile | 6. Fuori da SIM | 7. In libreria
Vita da SIM
Nel bel mezzo di un mondo che non riesce a diventare sdolcinato nemmeno nel periodo più sdolcintato dell’anno, rieccoci qui con il ventottesimo numero di OltreSimposio, la newsletter di Storie in Movimento. Le cose all’interno dell’associazione procedono e si strutturano: ci siamo visti a Roma per l’assemblea, durante la quale, come ogni anno, abbiamo fissato le prospettive di lavoro per i prossimi 12 mesi. Sono stati scelti i prossimi numeri della rivista e abbiamo eletto i e le partecipanti alle nostre strutture (EHI! Lo sai che se vuoi puoi partecipare alle nostre strutture? Guarda qui, entra nel mondo di SIM!)
È partita la nostra campagna: a NATALE non essere BANALE!
Se siete in cerca di un regalo incredibile, uno di quelli davvero originali avete a disposizione il riciclo del poncho con cui la zia Chiara ha attraversato le Ande nel 1977, oppure un abbonamento a Zapruder! E il secondo è sicuramente un figurone: dura tutto l‘anno e dona saperi! Trovate le info e i modi sul sito.
Intanto, come nostra abitudine, vi facciamo noi un piccolo presente, a un anno circa dalla pubblicazione rilasciamo in lettura libera, il numero 62 di «Zapruder», Aftershock. Politiche della crisi del lungo novecento. Prendete e leggetene tutte/i.
Zap 62 cracked! Prendi ciò che ti serve…
Rage against the machine?, il numero 65 di «Zapruder»
È in distribuzione il numero 65 di «Zapruder», Rage against the machine? Automazione, lavoro, resistenze.
In questo numero ci interroghiamo sul nodo, problematico e conflittuale, fra lavoro e tecnologia. Dai sabotaggi sei-settecenteschi alle rivolte contro il capitalismo di piattaforma, il conflitto fra lavoro e capitale si è mosso anche attraverso la resistenza alle nuove tecniche produttive introdotte dal padrone.
I vari contributi approcciano le lotte scaturite dal cambiamento tecnologico, intese sia come resistenze sia come tentativi di orientare questo cambiamento in una direzione diversa da quella degli interessi del solo capitale.
Il sessantacinquesimo numero del quadrimestrale «Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale» (settembre-dicembre 2024) è ora in distribuzione. Come di consueto, puoi acquistare la rivista (208 pagine, 16€) nelle principali librerie, tramite abbonamento, acquistando il singolo numero sul nostro negozio online o in una delle librerie amiche.
Qua potete trovare l’indice.
Your anger is a gift
Opinioni e commenti
Per accompagnare l’uscita del numero 65 di «Zapruder», pubblichiamo un articolo di Luca Toscano, co-coordinatore Sudd Cobas. La sua analisi ci aiuta a inquadrare le interconnessioni tra acquisizioni di nuovi macchinari produttivi, scioperi e ideologia del padrone a partire dalla lotta che si è sviluppata nel distretto tessile di Prato.
Aldo dice 8x5. L’innovazione non porta nuovi diritti
Il 16 ottobre 1968 a Città del Messico Tommie Smith e John Carlos alzano il pugno al cielo sul podio dei 200 metri. Un ritaglio di questa famosa immagine lo avevamo già adottato (e adattato) come copertina di Identità in gioco. Sport e società in età contemporanea, uno dei primi numeri di «Zapruder» (n. 4 – mag-ago 2004). A distanza di 20 anni, e nell’anno dei Giochi olimpici, torniamo a occuparci di questa storia accompagnati da Lidia Martin che ha letto per noi/voi l’autobiografia di John Carlos: Autobiografia di una leggenda. I pugni olimpici che hanno cambiato il mondo, DeriveApprodi
«Bisogna organizzarsi dove si è situati»
Stefano Agnoletto, uno dei fondatori della nostra associazione, ha scritto un romanzo ucronico mettendo in gioco le sue conoscenze e competenze storiche (e non solo). Abbiamo chiesto a Luigi Bechini di leggerlo per noi e di raccontarci come è andata questa operazione solo apparentemente off-topic.
Stefano Agnoletto, Diario di un fuoriuscito. Le memorie di Pietro Rostagno, l’eretico errante, Scatole Parlanti.
E cosa succede negli “Altrove”?
Vecchie glorie
Per risonanza con la lettura dell’autobiografia di John Carlo, vi proponiamo una delle schegge del numero 4 di «Zapruder», Identità in gioco. Sport e società in età contemporanea. L’articolo, scritto da Andrea Del Vanga, racconta della fine della segreazione nel mondo del basket professionistico statunitense.
Black basket. La fine della segregazione nella pallacanestro statunitense
Calendario civile
Sono passati 55 anni dal 12 dicembre 1969, quando la bomba esplosa dentro la Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano segnava la storia del paese. E l’ha segnata in molti modi: l’inizio simbolico della strategia della tensione; la perdita dell’innocenza. Tra le vittime della strage non si può non considerare anche Giuseppe Pinelli, ucciso innocente nei locali della questura di Milano. Licia Pinelli ci ha lasciato e anche per ricordarla, e ricordare la sua storia quasi soltanto sua, vi proponiamo un articolo di Antonio Lenzi, uscito su Ostinate e contrarie. Memorie e celebrazioni dell’altra Italia, il numero 42 di «Zapruder» che indaga la memoria di quei giorni.
Piazza Fontana. Una memoria divisa
Un estratto:
Come è recepita la strage nella sinistra extraparlamentare? Vi sono due opinioni differenti: la prima, avallata da molte testimonianze, vede nella strage una sorta di «perdita dell’innocenza». È la tesi di Luigi Manconi all’epoca dirigente di Lotta continua:
«Il 12 dicembre segnò per noi la perdita dell’innocenza, perché avevamo sì creduto che quella fosse lotta di classe, scontro aspro, violento, ma ritenevamo anche che la battaglia di piazza stesse dentro un sistema di regole del gioco, una sorta di cerimoniale bellico accettato da entrambi i contendenti».
Ancora più netto è Adriano Sofri, leader di Lotta continua, affermando che la strage fa iniziare «l’età adulta nell’orrore e nella determinazione». Lo stesso De Luna afferma come «sotto i colpi dello stragismo impunito andava in frantumi quel “patto di cittadinanza” sulla base del quale lo stato garantiva verità e giustizia in cambio di lealtà e sfiducia». Ed in particolare, all’interno della sinistra extraparlamentare «cominciò allora a farsi strada un rovesciamento di posizioni: non bastava protestare contro gli eccidi dello stato, ma bisognava prevenirli» sviluppando così un concetto di violenza «non più come necessità […] ma come asse di riferimento assunto consapevolmente». Se, effettivamente, la «vulgata della strage di piazza Fontana come giorno dell’innocenza perduta» appare in molti casi poco credibile (atti di violenza politica erano stati già compiuti ben prima della strage), non si può però ignorare l’impatto psicologico nell’immaginario collettivo che piazza Fontana ebbe.
Fuori da SIM
Su Jacobin Italia, Luca Casarotti partendo dall’uso del termine misteri legato alle stragi e agli attentati avvenui in Italia, analizza e riflette sulla memoria degli anni della strategia della tensione.
La visione d’insieme sulle stragi italiane
Quaranta anni fa, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, da una fabbrica di Bhopal, in India, una fuoriscita di gas letale causa la morte immediata di fuoriescono 3828 persone. Le vittime salgono a oltre 20.000 se si considerano anche quelle avvenute negli anni seguenti a causa delle intossicazioni. Sul podcast Altri Orienti, Simone Pieranni racconta delle indagini boicottate dalle istituzioni, di assenza di colpevoli e di tentativi di rendere Bhopal ancora vivibile.
Bhopal, 40 anni dopo
Per il centenario della radiofonia in Italia, Vanloon ha pubblicato una puntata, la prima di una serie dal titolo “Il colore dei suoni. 100 anni della radio in Italia”, in cui raccontano la storia di una radio italiana che trasmetteva dalla Cecoslovacchia, Oggi in Italia, la radio del PCI negli anni della Guerra Fredda. Una storia politica ma anche una storia di persone come Paola Olivia Bertelli che di quell’ emittente fu una delle voci.
Una radio italiana e comunista, Praga: “Oggi in Italia” e la radio nella Guerra fredda
In libreria
Piazza della Loggia: una storia militante. Cinquant'anni dopo la strage, a cura di Radio Onda d’Urto, Derive Approdi, 2024
Diario di un fuoriuscito. Le memorie di Pietro Rostagno, l’eretico errante, S. Agnoletto, Scatole Parlanti, 2024
Autobiofia di una leggenda, i pugni olimpici che hanno cambiato il mondo, John Carlos, a cura di Dave Zirin, Derive Approdi, 2024
La convivenza tra diversi. Democrazia, giustizia sociale, diritto naturale, comunità, costituzione, G. Nevola, Mimesis edizioni, 2024
Alfabeto della scuola democratica, a cura di C. Raimo, La Terza, 2024