oltreSIMposio
aiutaci a rimanere un progetto senza padrini né padroni! #sostieniSIM
visita il nostro sito | scrivici | seguici su fb, tw, mastodon, telegram, academia
Indice
1. Vita da SIM | 2.«Zapruder», il n. 54 | 3. Opinioni e commenti | 4. Dicono di noi | 5. Vecchie glorie | 6. Fuori da SIM | 7. Calendario civile | 8. In libreria
Vita da SIM
Nel film Ricomincio da capo Bill Murray interpreta un giornalista statunitense che viene inviato a seguire il Giorno della Marmotta. Qui Murray cade in un loop temporale e continua a svegliarsi sempre lo stesso giorno. Visto il contesto di questi giorni, sarebbe facile cadere nel paragone. Ma questo non è un anno come gli altri e non solo perché stiamo vivendo una pandemia globale. Sono ormai passati venti anni dal G8 di Genova. Per quanto ci riguarda è giunto il momento di provare a ragionare e a riflettere non solo e non tanto sugli eventi delle giornate di luglio a Genova ma sul percorso, sul prima e sul poi. Per questo abbiamo deciso di sostenere la campagna del collettivo SupportoLegale per poter produrre il documentario Rapsodia di una rivolta con il quale il collettivo vuole raccontare ciò che è avvenuto dopo quelle giornate.
Per questo Zona rossa, il numero 54 di «Zapruder», ritorna sulla storia di quel percorso.
Perché la memoria è un ingranaggio collettivo.
Zona rossa, il numero 54 di «Zapruder»
Cosa è rimasto delle giornate del luglio 2001? L’unica memoria condivisa sembra essere quella delle violenze. Con il numero 54, «Zapruder» e SupportoLegale si propongono di andare oltre questa narrazione, per indagare piuttosto il prima e il dopo “Genova”: come si è arrivati a quei giorni, costruendo terreni comuni che, per quanto miseramente franati successivamente, riuscirono a coinvolgere, in forme differenti, decine di migliaia di persone; ma anche i percorsi di sostegno alle militanti e ai militanti finiti sotto processo, i problemi relativi alla conservazione e al reperimento del materiale prodotto dai movimenti, la produzione memorialistica e documentaristica relativa a quelle giornate.
Zona rossa, il numero 54 di «Zapruder»
Opinioni e commenti
Dieci anni fa il mondo arabo è stato attraversato da una serie di movimenti e conflitti che ne hanno cambiato il volto. L’articolo di Francesco Tamburini è una riflessione sul portato di queste cosiddette primavere arabe, a partire dalla Tunisia e i tre grandi momenti di mobilitazione degli ultimi cinquant’anni.
Tunisia: il paese delle rivolte infinite
La recente produzione della serie televisiva sulla «comunità di San Patrignano» ha, per poco e per poche e pochi, riaperto il dibattito sulle dipendenze in Italia. Ivan Severi prova a farne il punto per noi.
SanPa o barbarie. Note su una serie (fin troppo) discussa
Ancora una volta, attorno al 10 febbraio si è scatenata la sguaiata caciara contro il cosiddetto revisionismo o negazionismo sulle foibe. Come già Eric Gobetti, chi cerca di inserire quella tragica vicenda nella storia più ampia e complessa del confine orientale viene attaccato dai soliti noti. Questa volta è toccato al Centro studi movimenti di Parma.
Solidarietà al Centro studi movimenti
Dicono di noi
Su «Carmilla» Gioacchino Toni firma una recensione/segnalazione al sesto volume di «Zapruder World», curato da Daniel Fairfax, André Keiji Kunigami e Luca Peretti, ripresa anche da Pagina 3.
Cinema e conflitti sociali
Su Vanloon, programma radiofonico curato dall’associazione Il Caso S. di Bologna, Alessandro Stoppoloni e Alessandro Pes hanno parlato de L’ordine del discorso il numero 52 di «Zapruder»
L’ordine del discorso. Linguaggi e conflittualità sociale
Vecchie glorie
Storie in movimento e «Zapruder» sono un prodotto del luglio 2001. Dopo le giornate di Genova, un gruppo di storiche e storici militanti ha sentito il bisogno di aprire uno spazio di confronto e riflessione libero dai legacci dell’accademia e che fosse un laboratorio creativo e un’arena di conflitto. Per questo, visto l’anniversario e l’argomento di Zona rossa, vi riproponiamo la presentazione del progetto uscita sul numero 1 di «Zapruder».
Dalla A alla Z. Altre storie e storie altre
Un estratto:
Senza farla lunga, diciamo che «Zapruder» e il progetto Storie in movimento – nati dopo una fase di gestazione assembleare durata più di un anno – vorrebbero essere ambiti di confronto, controproposta e approfondimento culturali dai quali riflettere attorno a storie e storiografie altre. Interpretando le discipline storiche e i circuiti ad esse correlati come laboratori creativi e come arene di conflitto, vorremmo dare spazio a quanti/e non si riconoscono nelle tendenze oggi prevalenti nel panorama storiografico: quella banalmente ideologica, funzionale a un uso mediatico e politico-istituzionale degli studi, e quella – speculare in ogni senso e altrettanto carica di valenze ideologiche – tendente alla loro deideologizzazione.
Fuori da SIM
La pandemia da CoViD 19 è esplosa nel nostro paese da fine febbraio del 2020. Per altri era già cominciata prima ma inizialmente qui da noi era solo una questione cinese. A un anno di distanza si comincia a guardare a quei giorni e si prova a raccontarli. In A Bergamo nessuno sapeva, su IlPost.it, Isaia Invernizzi fa una storia orale di quei giorni a Bergamo, una delle città più colpite della prima ondata. Mentre Radio Popolare ha prodotto Andrà tutto bene, un podcast che ripercorre quei primi giorni attraverso interviste e interventi degli ascoltatori.
Gennaro Gervasio, su Napolimonitor.it, racconta l’Egitto dieci anni dopo la Rivoluzione, cercando di ripercorrere gli snodi centrali del 2011 per vedere cosa oggi è rimasto dell’«utopia di piazza Tahrir»
Sovvertire il “fallimento del presente”. L’Egitto dieci anni dopo la Rivoluzione
Ascanio Celestini ha raccontato la vicenda di Federico Aldrovrandi a Vite che non sono la tua.
Rumore di fondo. Mi cercarono l'anima a forza di botte
Calendario civile
Il 7 marzo 1991, a Bari sbarcarono 25.000 persone. Arrivavano da Durazzo e altri porti albanesi. L’Italia come luogo di arrivo e come luogo di partenza, passato e presente che si confrontano, apparentemente. Vi riproponiamo questo pezzo di Michele Colucci uscito su Made in Italy, il numero 28 di «Zapruder», che riflette sul rapporto tra la memoria dell’emigrazione italiana e il presente di immigrazione.
Effetti Collaterali. L’uso pubblico delle migrazioni e della loro storia
L’8 marzo è tutti i giorni. La questione di genere è stata affrontata più volte sui numeri di «Zapruder», ve ne proponiamo tre interi che hanno affrontato il tema delle identità e del genere da varie prospettive.
Donne di mondo. Percorsi transnazionali dei femminismi, il numero 13 (mag-ago 2007)
il numero parte dagli anni settanta e si concentra sullo studio di quei gruppi e di quei movimenti che hanno messo al centro le pratiche politiche e il vissuto delle donne. Le connessioni transnazionali tracciate legano insieme spunti che vanno dal subcontinente indiano fino al continente africano e tutti quei luoghi centrali al femminismo e alle sue diaspore.
Pazza idea. Genere, salute mentale, controllo, il numero 41 (set-dic 2016)
nel numero abbiamo cercato di usare, fra le altre cose, la categoria del genere come lente attraverso cui analizzare svariate forme di “gestione” della malattia mentale. Questa prospettiva permette di far emergere le dinamiche dell’internamento di coloro che, rompendo tabù e sconvolgendo abitudini, hanno osato oltrepassare i limiti e spostare i confini tracciati intorno a sé, e allo stesso tempo sono state accusate di essere “naturalmente” portate alla follia.
Faster, pussycat! Kill! Kill!, il numero 50 (set-dic 2019)
Le donne che agiscono violenza compaiono e scompaiono nella storia sfidando lo stereotipo – consolidato, ma falso e fuorviante – che vedrebbe una netta cesura tra “essere portatrici di vita” e “dare la morte”. Con il provocatorio titolo di un film che precedette di poco gli anni della contestazione, tanto disturbante quanto iconico e rappresentativo, il numero tenta di offrire uno spaccato su alcune delle storie di coloro che sono state ingiustamente definite come “poche feroci” e sullo specchio deformante della tradizione attraverso cui è stata letta la loro esperienza.
In libreria
Red mirror. Il nostro futuro si scrive in Cina, Simone Pieranni, Laterza, 2020
Tondini di ferro e bossoli di piombo. Una storia sociale delle Brigate Rosse, Matteo Antonio Albanese, Pacini, 2020
La rivoluzione è il freno di emergenza. Saggi su Walter Benjamin, Michael Lowy, ombre corte, 2020
Mestiere di storico e impegno civile. Claudio Pavone e la storia contemporanea in Italia, a cura di Marcello Flores, Viella, 2020
Gli uomini e la storia. Partecipazione e disinteresse nella storia d’Italia, Claudio Pavone, a cura di David Bidussa, Bollati Boringhieri, 2020
Black fire. Storia e teoria del proletariato nero negli Stati Uniti, a cura di Anna Curcio, DeriveApprodi, 2020
Nel cantiere della memoria. Fascismo, resistenza, Shoah, foibe, Filippo Focardi, Viella, 2020
Napoli porosa, Walter Benjamin, Asja Lacis, Dante & Descartes, 2020
Lusso Comune. L’immaginario politico della Comune di Parigi, Kristin Ross, a cura di Mario Pezzella e Sebastiano Taccola, Rosengber & Sellier, 2020
E allora le foibe?, Eric Gobetti, Laterza, 2020
I vagabondi efficaci e altri scritti, Fernand Deligny, Edizioni dell’Asino, 2020