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Fare un baccano d'inferno, seconda puntata
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Fare un baccano d'inferno, seconda puntata

La seconda puntata del podcast di Storie in movimento per continuare il sacrosanto baccano al fianco di Gisèle Pelicot

Si è concluso il 19 dicembre 2024, in Francia, nel dipartimento del Vaucluse, il primo grado del processo contro Dominique Pelicot e altri 50 uomini. Il primo è stato condannato per aver drogato sua moglie Gisèle con un ansiolitico regolarmente prescritto e di averne organizzato lo stupro, quando era incosciente, per più di 200 volte e da parte di 80 uomini, contattati su una chat eloquentemente chiamata «à son insu» (a sua insaputa). 50 di questi (dai profili più disparati per età, mestiere, stato civile…) sono stati individuati, accusati e giudicati colpevoli. Pelicot ha inoltre filmato e meticolosamente archiviato (in una cartella del suo computer che ha chiamato «Abusi») queste violenze.

«La honte doit changer de camp» (la vergogna deve cambiare campo) ha affermato Gisèle, chiedendo che il dibattimento del processo si svolgesse a porte aperte. Gisèle non ha niente da nascondere, la vergogna da esporre al giudizio anche pubblico è tutta dalla parte degli accusati. Molte femministe, a partire da questa presa di posizione, hanno fatto appello, a fare, intorno a quel che succedeva al processo «un baccano d’inferno».

La violenza inflitta a Gisèle Pelicot, il dibattito che ha generato, il processo che ne è seguito,il modo in cui lei lo ha affrontato, in cui i movimenti la hanno accompagnata… alla fine del 2024 ci siamo ritrovate a discutere di tutto questo in un piccolo gruppo a margine bdell’assemblea di Storie in movimento.

Da qui sono nate le quattro interviste con quattro storiche e uno storico che abbiamo pubblicato sul nostro sito negli scorsi mesi, e che potete rileggere qui, qui, qui e qui. Ciascuna di quelle interviste metteva al centro e in prospettiva dei temi chiamati in causa dal caso Pelicot.

Con questo podcast abbiamo scelto di portare avanti e allargare il ragionamento, coinvolgendo alcune compagne femministe che con le loro pratiche e le loro riflessioni, su piani diversi, si confrontano oggi con gli stessi temi.

Per continuare a dare il nostro contributo a quel necessario, sacrosanto «baccano d’inferno».

In questa seconda puntata Lidia Martin ha intervistato Nicoletta Poidimani femminista, intellettuale militante e attivista dell'autodifesa.

Buon ascolto!

Bibliografia

Vandana Shiva, Sopravvivere allo sviluppo, ISEDI, 1990;

Nicoletta Poidimani, Da vittime a soggetti. Laboratorio postvittimista:

https://www.nicolettapoidimani.it/?page_id=337;

Nicoletta Poidimani, Postvittimismo e assertività femminista: https://www.nicolettapoidimani.it/wp-content/uploads/2021/03/postivttimismo_assertivita%CC%80_femminista.pdf

Nicoletta Poidimani, Verso la reale liberazione. Riflessioni sull’autodifesa femminista «Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale» n. 50 (http://storieinmovimento.org/wp-content/uploads/2021/01/Zap50_14-Interventi.pdf);

Phyllis Chesler, Letters to a Young Feminist, Seal Pr, 1999;

Who are the 51 men in Gisele Pelicot rape case; will old cases be reopened?: https://www.aljazeera.com/news/2024/12/20/who-are-the-51-men-in-gisele-pelicot-rape-case-will-old-cases-be-reopened?traffic_source=rss («Aljazeera», 20.12.2024 )

Lea Melandri, Come nasce il sogno d’amore, Rizzoli, 1988;

Marcela Serrano, Dieci donne, Feltrinelli, 2011;

Nicoletta Poidimani, Oltre le monoculture del genere, Mimesis, 2006;

Violenza e brutalità/Jean Genet: https://tysm.org/violenza-e-brutalita/;

Ghassan Kanafani, Ritorno a Haifa, Edizioni Lavoro, 1991;

Franco Giustolisi, L’armadio della vergogna, Nutrimenti, 2004;

Video: https://www.facebook.com/reel/552976264297213